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Portraits from Sempung
Sempung is a small village in Nepal, in the Arun valley, at the base of Makalu (8462 m), on the borders of Tibet, out of the world. The first time I visited this village was in 2017.
There was no road to reach the village and I had to hike for several hours along the shoulder of the mountain. All along the path there were small terraces, dug by the hands of men and women, cultivated with cardamom.
Once we reached the village, a local teacher in a very broken English told me that children up to 5 years had never met a Westerner. I was very impressed by this statement. In the age of globalization, speed and inter-connection, these children and probably most of the villagers had never got to know a Westerner! Did I really get to the end of the world?
I then returned in November 2018 to shoot a documentary and see with some regret that I was witnessing an epochal change for these people: the construction of the road that will cross the valley of the Arun and connect Nepal to Tibet is already arrived at the hedge of the village of Sempung, tearing it out of its isolation. Access to the world! Rationally I am happy with this change because the village will have access more easily to basic services - such as reaching a hospital - but at the same time I feel a bit nostalgic about imagining the people of Sempung inevitably changing and slowly conforming to our world.
Therefore losing their “innocence”. These images are a tribute to these people. A tribute to the truth of their looks, to the signs carved on their tobacco-colored skin that for me are like a code of a secret world that, a little selfishly, I would never change.


Gente di Sempung
Sempung è un piccolo villaggio del Nepal, nella valle dell'Arun, ai piedi del Makalu (8000 m), ai confini del Tibet e del mondo.
La prima volta che passai per questo villaggio fu nel 2017. Non esisteva una strada carrozzabile e dovetti camminare per svariate ore risalendo la spalla della montagna, quasi fino in cima, per raggiungere il paese. Lungo il sentiero la montagna era costellata di piccoli terrazzamenti, scavati dalle mani dell'uomo, coltivati a cardamomo. Una volta raggiunto il villaggio, una maestra locale in un inglese molto stentato mi disse che i bambini fino ai 5 anni non avevano ancora mai incontrato un occidentale. Rimasi molto colpito da questa affermazione. Nell'era della globalizzazione, della velocità, del “tutto subito” e dell'inter-connessione, questi bambini e probabilmente gran parte della gente del villaggio non avevano mai avuto modo di conoscere uno straniero occidentale! Ero davvero arrivato ai confini del mondo?
Sono poi tornato nel novembre del 2018 per girare un documentario e constatare con un po' di rammarico che stavo assistendo ad un cambio epocale per questa gente: la costruzione della strada carrozzabile che attraverserà la valle dell'Arun e collegherà il Nepal al Tibet è già arrivata a lambire il villaggio di Sempung, strappandolo al suo isolamento. L'accesso al mondo!
Razionalemente sono contento di questo cambiamento perchè così il villaggio potrà avere accesso a servizi di base, come ad esempio raggiungere più velocemente un ospedale, ma allo stesso tempo provo un po' di nostalgia nell'immaginare la gente di Sempung inevitabilmente crescere, evolversi, uniformarsi, seppur lentamente, al nostro mondo, perdendo la sua innocenza.
Queste immagini sono un tributo a questa gente. Un tributo alla verità dei loro sguardi, ai segni scavati sulla loro pelle color tabacco che per me sono come un codice di un mondo segreto che un po' egoisticamente vorrei che non cambiasse mai.

 
 

 
 
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